Vegan sì, vegan no?

Prima di scrivere questo articolo chiedo a tutti voi che state per leggerlo di lasciare da parte i pregiudizi e le credenze che sono presenti in molti di noi quando si sente parlare di VEGANO.

 

Io prima di scrivere questo breve articolo mi sono recato più di qualche volta in un noto ristorante di Padova per cenare e conoscere un po’ più da vicino i menu vegani… la mia conclusione???

Ve la dirò ovviamente alla fine!

La dieta vegana o Vegan è un regime alimentare che esclude TOALMENTE i prodotti di origine animale Se nella dieta vegetariana sono ammessi   alcuni cibi – quali latte, formaggi, uova e miele, nella dieta vegana non sono ammessi.
Come spesso accade per i regimi alimentari “anticonformisti”, anche la dieta vegana è definita uno “stile di vita”; essa incide profondamente anche su altre abitudini quotidiane, come l’abbigliamento o i consumi in genere, e si avvale di una serie di comportamenti o abitudini utili ad evitare qualsiasi forma di crudeltà verso gli uomini, l’ambiente e gli animali.

Le motivazioni per le quali la dieta vegana sta riscuotendo un grande  successo sono diverse; innanzitutto, ricordiamo che alcune religioni/filosofie orientali aborrano totalmente il consumo di prodotti animali, pertanto, la conversione è pressoché automatica. Alla base della dieta vegana è quindi presente un forte rispetto verso tutte le forme di vita viventi, che estende il “diritto alla vita” anche verso le creature del mondo animale.

La dieta vegana ha sempre creato grosse spaccature. O sei pro o sei contro. O la ami o la odi. Purtroppo questo modo di vedere le cose: bianche o nere, molto spesso appanna la vista e ci fa perdere l’opportunità di scorgere quello che c’è di buono in chi è diverso.

Gli amminoacidi sono la struttura fondamentale delle proteine: negli alimenti che mangiamo ne esistono 20. Il nostro organismo può auto produrne 11 (alcuni ritengono 12): gli altri 9 (8) sono considerati essenziali. Le proteine animali sono più ricche di amminoacidi essenziali mentre quelle vegetali hanno uno spettro meno completo. Il vegano quindi per ovviare a questo problema dovrà ad esempio miscelare correttamente i cereali e i legumi per assicurarsi le giuste quote quantitative e la giusta qualità amminoacida.

Da un punto di vista tecnico-evolutivo occorrerebbe capire se l’uomo nasce onnivoro o vegetariano. Seguendo i ragionamenti darwiniani è semplice rispondere che la derivazione dalle scimmie antropoidi ci dovrebbe classificare con origini strettamente vegetariane:

  • L’uomo è privo dell’ uricasi, enzima necessario per metabolizzare l’acido urico, residuo prevalente della digestione della carne: questo enzima è presente in abbondanza in tutti gli animali carnivori.
  • L’uomo ha una salivazione alcalina mentre i carnivori l’hanno acida.
  • La terza ragione sta nel fatto che i carnivori hanno un intestino molto corto ( circa tre volte la lunghezza del corpo ) mentre i vegetariani hanno un apparato digerente molto lungo (10-12 volte la sua altezza )
  • Pensiamo all’ indole e all’istinto: quando un essere umano vede un animale (soprattutto se cucciolo) si prova un istinto di tenerezza e no un istinto “ mo’me lo mangio “.

Da un punto di vista evolutivo possiamo pensare che l’uomo sia nato vegetariano e il mangiare carne sia stato un adattamento evolutivo per sopravvivere alle inside incontrate nei milioni anni di evoluzione.

La dieta vegana ha sempre creato grosse spaccature. O sei pro o sei contro. O la ami o la odi. Purtroppo questo modo di vedere le cose: bianche o nere, molto spesso appanna la vista e ci fa perdere l’opportunità di scorgere quello che c’è di buono in chi è diverso.

Passiamo ora alle considerazioni vere e proprio sulla dieta vegana cercando di analizzare punti deboli e punti di forza e cercando come si possa sopperire con facilità ai punti deboli.

La dieta vegana si avvale di una scelta alimentare orientata totalmente sui prodotti di origine vegetale e pertanto prescinde da ogni rischio legato ai cibi derivanti dagli animali: dislipidemie, coronaropatie, iperuricemie ecc.

A tal proposito, il medico statunitense Mc Dougall propone un regime alimentare ispirato alla dieta vegana per combattere molte delle patologie contemporanee riconducibili ad una nutrizione scorretta o poco equilibrata; trattasi di uno schema dietetico ipocalorico ad elevatissimo contenuto in fibre, caratterizzato dall’apporto di:

  • 75-87% di carboidrati.
  • 6-15% di proteine(dal valore biologico compensato tra cereali e legumi)
  • 5-10% di lipidi(0% di grassi animali; 0% aggiunti; 100% intrinseci degli alimenti vegetali)

 

Oltre a Mc Dugal, anche altri medici come Mark e Virginia Messina sostengono il salutismo indotto dalla dieta vegana;

Una credenza sulla dieta Vegana è che sia povera di proteine e che sia inadatta soprattutto a chi pratica sport: cercherò di dimostrare che non è vero.

Gli aminoacidi sono la struttura fondamentale delle proteine: negli alimenti che mangiamo ne esistono 20.Il nostro organismo può auto produrne 11 ( alcuni ritengono 12 ): gli altri 9 ( 8 ) sono considerati essenziali. Le proteine animali sono più ricche di aminoacidi essenziali mentre quelle vegetali hanno uno spettro meno completo. Il vegano quindi per ovviare a questo problema dovrà ad esempio miscelare correttamente i cereali e i legumi per assicurarsi le giuste quote quantitative e la giusta qualità aminoacida:

Gli aminoacidi sono aminoacidi punto: che siano provenienti dal tofu, dalla bistecca, dalle uova o dal fagiolo, l’importante è che siano tutti presenti a sufficienza.

Le difficoltà che si possono incontrare con un alimentazione vegana sono:

  • l’assimilazione dei nutrienti: il tempo di assimilazione degli aminoacidi e del trasporto di questi per la funzione plastica. In sport quali ad esempio il body building in cui è richiesta una dose proteica maggiore, dovrei mangiare una quantità di cibo e fibre molto elevata e soprattutto nei periodi di definizione si andrebbe incontro ad alcune difficoltà: a questo problema posso sopperire ad esempio con l’assunzione di aminoacidi essenziali o proteine della soia , del pisello etc.
  • un possibile profilo ormonale depresso per una carenza di grassi saturi: l’olio di cocco , ricco di MCT, è una fonte necessaria ai vegani per un buon assetto ormonale
  • gestione corretta dei macronutrienti: come detto in precedenza è importante gestire in modo corretto gli abbinamenti per avere giusto apporto di proteine,carboidrati e grassi

Ecco di seguito un menu vegano – sportivo

  • Colazione: Latte di Riso + 20 g di proteine della soia + avena + miele
  • Metà mattina: frutta o yougurt di soia
  • Pranzo: Riso + piselli .1 pezzetto di tofu. Frutta secca. Verdura con olio di cocco
  • Metà Pomeriggio: Latte di Riso + 20 g proteine di soia
  • Cena: Ceci o lenticchie, Verdura + olio d’oliva. Pane ai cereali

Concludo dicendo che se decidete per una vostra scelta di intraprendere un’alimentazione vegana affidatevi ad un nutrizionista o ad un dietologo che conosca bene le potenzialità di questa dieta e che sia in grado a costruire gli apporti nutritivi adatti alla vostra persona e al vostro stile di vita.

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